Ha l'aspetto di un mendicante cencioso e zoppo con in mano una fiaschetta da pellegrino contenente i suoi medicinali magici e, nell'altra, un bastone di ferro a cui si appoggia. Ha un'aria poco invitante e dalla sua zucca escono turbinando misteriosi vapori. Un tempo la sua immagine era l'emblema delle farmacie. Fu Xi Wang Mu, la "Dama‑Regina dell'ovest", già citata, a rivelargli l'arte di diventare immortale. Talvolta è rappresentato in piedi su un granchio o in compagnia di un cervo o di un daino. La gruccia di ferro gli venne offerta da Laozi per sostituire la gamba paralizzata.
Nel corso delle sue peregrinazioni sulla terra, si dice che sospendesse la propria borraccia a una fessura della parete della propria stanza, e dopo essersi magicamente rimpicciolito fino a raggiungere le dimensioni di una rana, la notte vi si rifugiasse all'interno, per dormire. Il giorno dopo ne usciva, ritornando per incanto alle normali dimensioni. Il suo spirito vitale poteva abbandonare a piacimento gli stracci carnali e assumere una natura eterea e informe. Talvolta si osservano i cinque pipistrelli simboleggianti le “cinque felicità ” che volteggiano intorno a fumigazioni medicinali emananti dalla sua zucca.
Il suo brutto aspetto è spiegato da un episodio leggendario. Un tempo, Li Tieguai fu convocato da Laozi nei monti della Longevità . Al momento della partenza, Li affidò provvisoriamente al suo discepolo il proprio involucro carnale, chiedendogli di cremarlo soltanto se non fosse stato di ritorno entro sette giorni. Ma accadde che il sesto giorno il discepolo venne a sapere che sua madre era in fin di vita. Senza aspettare bruciò il corpo del padrone e partì per recarsi al capezzale della moribonda. Ma il giorno dopo l'anima di Li Tieguai era di ritorno; cercò invano il proprio corpo e al suo posto trovò soltanto un mucchietto di ceneri. L'anima, disperata, partì allora alla ricerca di un altro corpo in cui alloggiare e, in un bosco, trovò soltanto il cadavere di un mendicante zoppo e orrendo, morto di fame. In mancanza di meglio l'anima vi si rifugiò, e da quel giorno Li Tieguai, suo malgrado, si trovò in questo corpo d’invalido, piuttosto sgradevole.
Per mitigare le sue sfortune, Laozi gli regalò una gruccia di ferro, da cui deriva il suo soprannome, “Li stampella di ferro!”.
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